Il mal di schiena: che cos'è
Circa due terzi degli adulti di tanto in tanto soffrono di mal di schiena.
Il mal di schiena è secondo solo ai problemi delle prime vie respiratorie nel numero di visite mediche legate al sintomo.
Esistono ampie variazioni nella cura, un fatto che sottolinea una certa incertezza professionale circa l’approccio terapeutico ottimale.
È stato evidenziato un abuso sia di indagini radiologiche che di interventi chirurgici per l’indagine e la risoluzione del mal di schiena, tanto da far dire agli esperti che il problema sia “eccessivamente medicalizzato”.
Il mal di schiena affligge in modo uguale uomini e donne con un’insorgenza frequente fra i 30 e i 50 anni di età.
È la causa più comune e più costosa della disabilità lavorativa.
I fattori di rischio includono il sollevamento di pesi e la torsione, la vibrazione del corpo, l’obesità e la scarsa forma fisica.
Anche se il mal di schiena è comune anche in persone senza questi fattori di rischio.
La proposta di Albafisio
Secondo J.P. Waddell, Ortopedico, si è evidenziata la necessità nella pratica clinica, di favorire un approccio “attivo” per curare le persone colpite dal mal di schiena, ricorrendo ad un coinvolgimento diretto del paziente, come accade nella Back School. Peraltro anche il riposo a letto ha dimostrato di essere non solo inutile, ma addirittura dannoso.
Anche in fase “acuta” infatti, si deve favorire un atteggiamento il più possibile attivo.
- l’albafisio, fisioterapia e medicina dello sport, propone dei corsi in piccoli gruppi selezionati secondo una moderna e scientificamente aggiornata concezione di “scuola della schiena”
- l’attività avrà luogo in palestra, organizzata e gestita da fisioterapisti qualificati e specializzati in materia, in accordo con lo specialista di riferimento.
- si tratta di curare attraverso il movimento per elasticizzare i tessuti rigidi e tonificare quelli deboli; quindi apprendere, attraverso un percorso educativo le posture corrette da tenere nel proprio quotidiano lavorativo, domestico e di svago.
Le dieci regole di vita per i portatori di "mal di schiena comune"
- Ascolta il dolore: ti dice cosa non fare
- Quando i dolori sono intensi riposa un po’, ma sappi che non è garanzia di una guarigione migliore e anticipata
- Evita, per quanto possibile di metterti a letto durante il giorno
- Evita le posizioni statiche mantenute a lungo: il movimento aiuta
- Quando stai fermo o riposi adotta sempre le posizioni meno dolorose
- Appena puoi riprendi a muoverti
- Spesso la posizione seduta peggiora il dolore: se è così evitala
- Se ti è possibile continua a lavorare
- Non scoraggiarti se il dolore è forte e dura a lungo: non significa che la tua colonna vertebrale si stia rovinando sempre di più
- Ricorda che ci possono essere delle ricadute: rimetti e mantieni la schiena in forma
Pilates terapeutico
Il metodo Pilates per rieducazione posturale, la prevenzione e la cura del mal di schiena.
Il metodo Pilates è una vera scienza; chiamata dal suo ideatore Joseph Hubertus Pilates, “Contrology”, rappresenta una particolare tecnica di lavoro fisico principalmente basata su sequenze di movimenti precisi e controllati in concomitanza di una completa coordinazione tra corpo, spirito, mente.
Al pari dello yoga e del Qi Gong, il Pilates viene ritenuta una ginnastica dolce dove i movimenti vengono eseguiti in maniera lenta e controllata.
Al contrario però dei metodi classici di allenamento e di educazione al movimento, il Pilates non si limita a far lavorare un solo muscolo per volta, ma ogni esercizio impegna l’intera struttura corporea muscolo-scheletrica con particolare attenzione al “come” deve essere eseguito il movimento.
Partendo dal presupposto che il corpo umano lavora bene se ha un “centro” forte, Pilates aveva identificato sequenze di esercizi atte a rinforzare quel distretto corporeo da lui identificato come “power house” o “casa del potere” che comprende tutti i muscoli della zona toraco-lombare, addominale e pelvica, che, se allenata nel modo adeguato, aiuta a rinforzare e a dare stabilità alla colonna vertebrale.
Pilates era convinto che il controllo e l’irrigidimento del tronco (da lui identificato col termine inglese “core” che significa “centro”, “nucleo”) fosse l’essenza e il punto di partenza di tutti gli altri movimenti del corpo umano. La stabilizzazione del tronco (a carico prevalentemente dei muscoli traverso dell’addome, addominali obliqui interni e esterni, multifido ) non ha lo scopo di ridurre il movimento della colonna ma di facilitare il controllo del movimento della colonna stessa, degli arti inferiori e superiori.
Considerando l’applicazione della tecnica Pilates in ambito “terapeutico”, questa si è rilevata particolarmente utile nel campo della ri-educazione funzionale, prevenzione e cura delle patologie della colonna vertebrale soprattutto nel Low back Pain, cioè del mal di schiena in sede lombare, e nel riequilibrio posturale mediante la codifica di protocolli di lavoro mirati e personalizzati.
In Fisioterapia il lavoro a corpo libero chiamato “Matwork” o il lavoro con l’uso di lettini Pilates quali l’Universal Reformer o il Pilates Allegro, permette di costruire sequenze di esercizi mirati per la riabilitazione.
Gli esercizi possono essere adattati, senza che i principi di base vengano snaturati, a specifiche esigenze sia per un lavoro individuale che di gruppo, in caso di particolari problemi clinici della colonna vertebrale o per particolari necessita nel campo della ginnastica posturale essendo il metodo in accordo con i principi della fisiologia e della biomeccanica.
La pratica del metodo Pilates permette un’ottimale preparazione muscolare prima di un eventuale intervento chirurgico o può servire come efficace metodo di riabilitazione post-operatoria.